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al testo di Franca Figliolini
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Sam mi ha detto, ringrazio Dio ogni giorno per essere vivo. Sono grato a Lui ogni giorno, ha ribadito, per ciò che ho avuto: le milizie al viaggio nel deserto. Le torture dei libici mi hanno piegato, allora volevo morire, ma poi ho pensato a mia madre, ai fratelli e alle sorelle che mi avevano mandato sin lì, ho pensato a loro e ho pensato a Lui, e mi sono detto che dovevo vivere e sono stato grato di non essere morto. Sono stato felice quando la barca è partita, non avevo paura di morire, solo il desiderio di arrivare, mi ha spiegato Sam. La notte era difficile, ma io pregavo e pregavo, e il giorno spuntava sempre e io ero vivo, contavo le albe che mancavano all'arrivo, che Lui sia ringraziato. Poi ci hanno buttato in acqua, c'era una specie di enorme ciambella e ci siamo appesi lì, ed io ho pregato e pregato e un'altra nave è arrivata, la Marina Italiana, grazie a Dio, così ce l'ho fatta. Ce l'ho fatta, grazie a Dio, mi ha detto Sam, che vive d'elemosina. Il racket l'ha messo a pietire centesimi al supermercato sotto casa mia e lui ringrazia Dio ogni giorno. Certo, gli manca la famiglia ma - mi ha spiegato - al villaggio la vita era tremenda. C'era luce elettrica solo un'ora al giorno e nel buio accadeva di tutto. Le milizie rapivano e violentavano e uccidevano e loro avevano sempre paura. Ora sono potuti andare in città, a Niamey, grazie a Dio, vivono in una baracca ma c'è tutto, hanno anche il cellulare, così posso vederli, che Dio sia ringraziato. Il Dio di Sam è incidentalmente lo stesso che qui regna indisturbato da secoli e che pregano anche quelli che l'avrebbero voluto intrappolato, lui e la sua famiglia di poveracci neri, intrappolati, grazie a Dio, poveri per sempre, rapiti, violentati e ammazzati a casa loro, che Dio sia ringraziato. Proprio lo stesso Dio che assiste sordo e muto nei secoli dei secoli, come tutti gli altri Dei parenti, alla rapina e all'omicidio di un continente intero. Ma Sam ringrazia Dio e sorride, quell'uomo gentile e pieno di grazia e io gli credo, penso che sia vero: che la sua Fede abbia smosso la montagna dell'odio e dell'indifferenza e l'abbia portato qui dove è felice, "compared to the place I am from, yes, I'm happier here, thanks God"*.
*) "rispetto al posto da cui vengo, sì, sono più felice qui, grazie a Dio" **) questi versi nascono miscelando racconti di persone fuggite dal Niger, che è tra gli ultimi 10 stati nel mondo per PIL pro capite. Sono migranti economici, come si dice adesso, per lo più clandestini. Uno di loro si chiama effettivamente Sam e "lavora" al supermercato sotto casa mia, ma lui ormai è regolare e questa è solo in parte la sua storia.
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